La celebre opera Les Rois thaumaturges di Bloch, ormai assurta a classico della storiografia di tutti i tempi, termina la sua narrazione nel 1825 ma dimentica di indicare come il tocco taumaturgico oltrepassi la Rivoluzione francese. Aspetto del tutto trascurato, è attraverso Napoleone e la costruzione artistica della sua figura nel quadro di Gros e nelle parole di Girodet che la taumaturgia torna a riemergere. Unendo gli strumenti della storiografia, dell’antropologia storica e della storia dell’arte, il presente articolo cerca di comprendere i meccanismi che stanno alla base della costruzione di un mito moderno, dalla sua nascita, alla sua narrazione e alla sua sopravvivenza in un’epoca storica cruciale per la contemporaneità.